Ing. Gianluca MARRONI

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Le conoscenze di base

Premetto che non sono un nostalgico. Soprattutto, non sono un nostalgico di tempi che non ho vissuto.

Qualche tempo fa, riordinando le carte di mia madre da poco defunta, ho trovato il libro su cui essa ha studiato nel periodo delle scuole elementari. Ho potuto constatare come i programmi scolastici dell’epoca intendevano mettere gli alunni in condizione di districarsi con i problemi della vita e non ho potuto fare a meno di constatare come le conoscenze di base che venivano fornite ai ragazzi del 1930 in alcuni casi potrebbero non essere patrimonio dei ragazzi del 2020.

Con il tempo, si sono dilatati enormemente i tempi dello studio e lo si è fatto introducendo materie ed attività che non esito a definire riempitivi mentre non si è fatto abbastanza per continuare a dotare i giovani degli strumenti di base non tanto lavorativi quanto piuttosto comportamentale.

Credo che la cosa sia stata funzionale alla creazione di una o più generazioni di incapaci, che sappiano utilizzare whatsapp ma non inviare una raccomandata cartacea, che sappiano leggere un brano ma non abbiamo la capacità di comprenderlo.

McKinsey pubblica questa immagine:

in cui si cercano di sintetizzare quelle che dovrebbero essere le capacità di ciascuna persona nel mondo lavorativo. La McKinsey lavora nel settore della consulenza ed è quindi immaginabile che il confronto dei suoi operatori non avviene con la bassa forza lavoro ma piuttosto con la parte della classe lavoratrice.

Però io mi chiedo:

esclusi i “ragionieri”, quali competenze economiche ha un giovane diplomato per affrontare la vita? (valutare un investimento, programmare uscite ed entrate, essere consapevole nelle spese, ecc.)

esclusi i “periti”, quali competenze tecniche ha un giovane diplomato per -a puro titolo di esempio- intervenire sull’impianto elettrico di casa, risparmiare il consumo di corrente, ecc.?

e quali competenze delle leggi ha un giovane diplomato per evitare di rimanere preda di notai infedeli, amministratori disonesti, avvocati esosi o, più semplicemente, evitare di incorrere in reati per pura ignoranza?

Come ho detto in un precedente post, sono un formatore e non un professore, ma le domande che sopra ho posto mi fanno confrontare con una serie di manchevolezze della nostra scuola che ho sperimentato nel tempo.

Mi chiedo, quindi, quali dovrebbero essere le capacità “sociali” acquisite dagli studenti per portare avanti una vita più efficiente. Perché è anche da queste cose che si conosce il livello di maturità di una Società.

Su questo argomento tornerò certamente.

Un piccolo aneddoto. Durante un corso di introduzione ad Excel da me tenuto per una pubblica amministrazione (tutti impiegati), chiesi all’uditorio di generare una formula per il calcolo dell’IVA su un determinato costo. L’uditorio si ribellò perché non avevo il diritto di chiedere operazioni di alta matematica!

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