Perché mi piace la formazione
Di questi tempi è di moda fare outing.
Sulle proprie abitudini sessuali, sui propri gusti gastronomici, ecc.
Ebbene, io confesso che non avrei voluto diventare un ingegnere.
Avrei voluto diventare un informatico a tutto tondo, ma la facoltà di informatica esisteva solo a Pisa e a Salerno. Ma se abiti a Roma, fare la scelta di diventare fuorisede è molto difficile, specie se la famiglia non ti supporta. Quindi, Università a Roma. Inizialmente ho pensato di iscrivermi alla facoltà di matematica, l’unica che erogasse corsi in materie più o meno informatiche. Ho poi ho ripiegato su Ingegneria Elettronica, e tutto sommato non è stata una scelta sbagliata. Perché l’informatica con il tempo si è dimostrata una materia molto affine all’Ingegneria e in tal senso la scelta si è rilevata corretta.
Ma la mia vera passione è stata sempre la formazione, il trasferimento della conoscenza, l’essere -in un certo senso- evangelista della materia che stai insegnando.
Ho cominciato la mia attività di insegnamento sin dai tempi del Liceo, quando erogavo ripetizioni ad alcuni ragazzi un po’ deboli in fisica. Fu una grandissima soddisfazione quando uno di loro, da “rimandato” (debitore formativo, come ipocritamente si dice oggi) si scoprì avere le doti per essere il primo della classe in fisica.
Nel corso dei miei quattordici anni ai Monopoli è stata tutta un’occasione di corsi, tecnici, di dominio o di interfaccia.
Corsi sui nuovi sistemi IBM S34/36, sulla nuova contabilità delle spese (Contabilità Generale e Amministrativa in tutt’uno, nonostante la Ragioneria Generale dello Stato), sulla contabilità dell’acquisto dei tabacchi in foglia. Sui sistemi IBM mainframe (CICS – ICCF – MVS, ecc) per cercare di traghettare colleghi ormai un po’ seduti verso le nuove tecnologie.
E poi all’ISTAT sui protocolli distribuiti.
Alle Dogane sull’alfabetizzazione informatica, sull’uso dei Database Relazionali, sulle tecniche di comunicazione, sui protocolli e sugli strumenti Internet, sulle tecniche di investigazione informatica, sul Project Management, sulle tecniche di verifica nel settore delle Accise, sul contrasto alla contraffazione, ecc…
Alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione sono stato chiamato come formatore informatico sia in vari corsi di Formazione per i futuri dirigenti che in corsi di alfabetizzazione informatica.
Per l’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione abbiamo organizzato i primi corsi-percorsi di alfabetizzazione nel settore informatico destinato a dirigenti e funzionari direttivi.
Per la Etnoteam (Telecom Italia, in realtà) ho progettato un sistema di erogazione multicanale della formazione professionale.
Per McGraw-Hill Italia ho progettato alcuni corsi di formazione multimediale nel settore dell’informatica.
Con la Commissione Europea (DG Taxud) e le Dogane Francesi abbiamo sviluppato un prodotto pilota e-learning nel settore della politica agricola.
Con la Commissione Europea, il Ministero delle Finanze Olandesi e il Ministero delle Finanze Finlandesi ci siamo incaricati della evangelizzazione delle dogane europee nel settore dell’e-learning.
Per conto di Confindustria-AssoTravel, abbiamo organizzato una serie di presentazioni sulle possibilità connesse con l’utilizzo di Internet.
Si dice che un argomento non è più innovativo se su di esso sono stati scritti dei libri e sulla mia pelle ho dovuto constatare che il dovermi a confrontare con argomenti sul front-end della tecnologia e dell’organizzazione mi ha costretto a diventare anche docente ed “evangelista” (beh nel mio nome di evangelisti ce ne sono ben due!) degli stessi, a dover apprendere tecniche che, collaterali alla mia professione, mi hanno completato anche come persona.
Per questo mi piace la formazione.