I Social sono la nuova televisione?

Come sempre accade, ogni volta che incontri su un social un articolo interessante, finisce il tempo. Pensi di averlo salvato per dopo, ma … niente. impossibile recuperarlo.

Volevo commentare un articolo molto interessante di una Signora che sostiene che il modello Social si sta sempre più avvicinando al modello televisione, ovvero diffusione urbi et orbi dei pensieri di ciascuno di noi senza, successivamente, prestare attenzione alle reazioni dei conoscenti o di quello che una volta si chiamavano internauti (avevo scritto internati. Sono stato indeciso se correggere o meno, poi mi ci sono messo in mezzo anche io ed ho corretto, ma la cosa mi è sembrata carina).

La scorsa domenica mi sono trovato a casa di un mio ex-collega di liceo ed università, ora dirigente scolastico (preside) e ci siamo inevitabilmente trovati a parlare di DAD, efficacia della formazione formazione, possibili interventi, ecc. Una di quelle sessioni che qualcuno chiamerebbe di brain storming e qualcun altro definirebbe ozio creativo.

Ho collegato le due cose perché mi sono completamente riconosciuto nelle parole della Signora (di cui non mi ricordo il nome, purtroppo e me ne scuso) e mi sono chiesto: “perché non prendere atto di questa rivelazione e farla diventare produttiva?”. Il che era proprio quello che ci siamo chiesti nel cenacolo con il mio compagno di liceo ed università.

La risposta che mi sono dato è che spesso abbiamo sotto gli occhi una soluzione geniale e a basso costo, ma preferiamo avviarci verso soluzioni inefficaci ed inefficienti. Non sappiamo come usare gli strumenti (la DAD, i Social) e non abbiamo l’umiltà di darci la colpa. Ma diamo la colpa allo strumento.

Un po’ come se l’errata sostituzione del rubinetto dipendesse dal pappagallo e non dalle capacità di chi lo usa…

Poi piano piano il discorso è caduto sul mio gatto e sulla sua incapacità (intesa come classe animale) di evolvere e dei lunghi tempi che richiede l’evoluzione…

Ma anche qui potremmo parlarne per tanto tempo.