Ci siamo

È passato tanto tempo da quando, nel 1978, ho cominciato a lavorare per l’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato.

Per l’esattezza, sono passati 43 anni, durante i quali ho svolto per lungo tempo anche attività professionale come free-lance per importanti Aziende Private.

Ho sempre fatto un lavoro piacevole che mi ha permesso di acquisire e sviluppare competenze in diversi settori lavorativi.

Ho avuto la fortuna di essere un Ingegnere Informatico nel momento di maggior espansione di questa tecnica. A causa dell’orizzontalità dell’Informatica, ho potuto confrontarmi con materie come l’organizzazione industriale, la logistica, la gestione dei processi, il mondo delle dogane e delle accise, la formazione, il mondo dell’antifrode, il mondo della comunicazione multimediale e, non da ultimo, il mondo del turismo e dei viaggi.

Ho sempre cercato di avere uno sguardo disincantato sul lavoro che stavo svolgendo. Quasi fossi un osservatore esterno. Il tutto, però, condito da una curiosità pressoché felina per l’ambiente in cui ero immerso e per la Società nella quale mi sono trovato a vivere.

Ho passato dei bei momenti, ho passato dei brutti momenti. Ho incontrato dei colleghi-collaboratori splendidi, ma ne ho incontrati anche dei pessimi. Ho incontrato dei capi straordinari (Antonio Adamo dei Monopoli di Stato, Ennio Carcione e Giorgio Tino delle Dogane, Sergio Lucarelli dell’ISTAT, Paolo Nugari e Vittorio Kulczischi di Viaggi nel Mondo, Andrea Giannetti di AssoTravel, Marcello Tommasi di Etnoteam), ma ne incontrati anche altri non all’altezza al punto di poterne definire qualcuno un vero mascalzone.

In tutti questo tempo, tuttavia, sono sempre stato un lavoratore subordinato. Adesso che si avvicinando la fine della pandemia (speriamo!) sento il bisogno di affrontare il mare aperto della libera professione.

Saranno dieci anni ed interessanti, ne sono sicuro.